Vedere un marocchino tenere la mano a una straniera o una marocchina quella
di uno straniero è ormai scena usuale in Marocco da quando sono aumentati
questi tipi di legami. Indice di apertura di una società influenzata
da correnti culturali e intellettuali a livello mondiale che contribuiscono
alla diffusione di quelli che vengono chiamati 'matrimoni misti'.
Tante sono le opinioni in proposito. C'è chi li accetta e chi li rifiuta,
ognuno con le proprie giustificazioni e le proprie convinzioni. Ogni storia
di matrimonio misto rivela la storia dell'unione di due persone e il loro tentativo
di superare differenze culturali, religiose e linguistiche, storia di rinunce
per poter andar d'accordo e superare i malintesi, storia di complicazioni burocratiche
che ostacolano la registrazione dell'atto.
Un'esperienza difficile ma ricca
Karima al-Helali, attivista civile, si è sposata da poco. I ricordi del
primo incontro, l'inizio della relazione con il suo attuale compagno, il maturare
della convinzione reciproca di legarsi e di passare alle pratiche burocratiche
sono ancora freschi nella sua mente.
La storia di Karima con il marito olandese iniziò in Spagna. Lì
si incontrarono per caso. Si piacquero subito. Quando Karima tornò in
Marocco, continuarono a sentirsi per telefono oppure attraverso internet e periodicamente
si incontravano.
Dice Karima: "Ognuno di noi ha iniziato a scoprire la cultura dell'altro.
Parlavamo di argomenti sia culturali che religiosi".
"Prima di metterci insieme - prosegue - abbiamo costruito un'amicizia tra
una musulmana e un cristiano. All'inizio, eravamo d'accordo di rimanere amici
finché la nostra storia non fosse maturata pur sapendo che la legge marocchina
non permetteva ad una marocchina musulmana di sposare un cristiano a meno che
quest'ultimo non si fosse convertito all'islam. Questo era il nostro problema.
Non potevo imporgli di cambiare religione per poterci sposare. Le discussioni
erano accese tra di noi".
Karima afferma che la cosa più importante che le ha dato questa relazione
è la riflessione sul dialogo tra culture e religioni. Cercando, ha trovato
dei libri che ha fatto leggere al suo compagno perché potessero discutere
in modo oggettivo, lontani dall'emotività. Dopo pochi giorni lui si convinse
a convertirsi all'islam e così decisero di sposarsi.
Le procedure del matrimonio misto in Marocco sono state una vera tribolazione
per Karima. Ci vollero due settimane nelle quali le furono richiesti numerosi
documenti che andavano cercati in numerose istituzioni. È in quell'occasione
che si rese conto di quanti marocchini e marocchine si sposassero con stranieri.
Karima non nasconde i piccoli malintesi che riguardano i diversi usi e costumi
e il modo diverso di gestire la vita quotidiana, come il cibo e l'organizzazione
del tempo. Ma l'importante è capire che è il dialogo a far superare
tutti i problemi.
Un matrimonio tra culture diverse
L'esperienza di Rashid Busbea, ingegnere marocchino, rappresenta il modello
di matrimonio misto di successo. Rashid incontrò sua moglie, tedesca,
durante un periodo di studio in Germania. Decisero di sposarsi. Rashid racconta
i dettagli della sua storia, felice della sua vita con la sua compagna di cammino.
Dice: "La mia esperienza di matrimonio misto ha dieci anni e spero che
continui a lungo. Per me è un successo perché si basa sul rispetto,
sulla sincerità e la fiducia reciproca. Questi sono i valori e le basi
che garantiscono il successo di qualunque matrimonio in qualunque luogo. Ovviamente,
il matrimonio misto è un matrimonio tra culture diverse e può
generare molti malintesi perché l'altro può fare delle cose che
possono essere fraintese. E ciò può dar luogo a problemi dalle
conseguenze negative. Ma la pazienza e il dialogo devono sempre essere la base.
Sull'educazione dei bambini Rashid non ha dubbi: la condizione
per poter avere dei figli insieme era che la moglie si convertisse all'islam,
ma senza pressione. La moglie ha studiato l'islam per quattro anni prima di
convincersi e il fatto che il loro figlio, Omar, abbia solo cinque anni si spiega
così. Rashid crede che la moglie sia attenta a inculcare ai figli i principi
islamici perché il disaccordo su un punto simile, quello dell'educazione
dei figli, solitamente porta al naufragio di un matrimonio misto.
Rashid ritiene che la maggior parte delle esperienze di matrimonio
misto siano, purtroppo, rovinose perché la gran parte dei giovani si
sposa soltanto per ottenere la residenza nel paese della moglie straniera. Così,
l'idea del divorzio è già presente ben prima di sposarsi, e si
realizza dopo il periodo di tempo necessario a ottenere i documenti. Il problema
è che i giovani dimenticano che fare dei figli in questo periodo di 'attesa'
porta inevitabilmente alla catastrofe familiare. Ma spesso danno la colpa alla
moglie.
La differenza culturale non rappresenta un ostacolo
La marocchina Aisha ha rubato il cuore all'islamista svizzero Patrick Haenni.
Intervistato da Babelmed, Haenni afferma che la differenza culturale, religiosa
o qualunque altra differenza non genera necessariamente persone diverse. Si
tratta, piuttosto, di un invito alla convergenza. È per questo, dunque,
che ha deciso di sposarsi con Aisha, malgrado gli avvertimenti delle famiglie
e degli amici di entrambi.
Aggiunge Patrick: "Eravamo molto vicini. Avevamo tanti valori
comuni come la generosità, l'ospitalità, il buonumore e passioni
comuni come i film americani o l'amore per il mare o per la "salsa".
Perciò la differenza culturale non rappresenta un ostacolo per noi sebbene
ci viene costantemente ricordato dall'esterno, dai nostri ambienti. La differenza
culturale in se stessa non è mai stato l'orizzonte strategico da cui
partì il nostro piccolo progetto di vita comune".
"Abbiamo avuto una figlia", prosegue "che abbiamo
chiamato Soraya. Non lo abbiamo scelto per farle ricordare le sue origini arabe
o per trasmetterle un patrimonio culturale. È solo un bel nome. Non crediamo
all'esistenza di uno scontro delle civiltà o a un dialogo delle civiltà.
Si cerca di allontanare questi concetti dalla nostra vita quotidiana, rinchiudendoli
tra le mura dei salotti di filosofi e religiosi. Noi da sei anni portiamo avanti
un'esperienza positiva ed è per questo che continuerà".
Ibrahim al-Khalti, invece, è studente di giornalismo. Mi
dice che il matrimonio misto in Marocco è governato da interessi personali.
Il ragazzo o la ragazza che vogliono sposare uno straniero mirano a migliorare
la loro condizione materiale, a stabilirsi all'estero e quindi a ottenere una
nuova cittadinanza. "Personalmente mi oppongo con forza a questo tipo di
matrimonio", prosegue "perché contribuisce a complicare l'identità
dei figli e incita alla frammentazione sociale. Inoltre, il matrimonio misto,
soprattutto da parte dei maschi che sposano delle straniere, è la causa
dell'aumento delle nubili".
Cosa pensano gli studiosi?
Khadija al-Madmad specialista in questioni femminili e delle migrazioni afferma
che "in Marocco, i figli dei matrimoni misti si dovevano confrontare con
una serie di problemi legali e sociali, soprattutto quando la madre era marocchina
e il padre straniero e in particolare quando il padre veniva da un paese nel
quale non potevano risiedere o dal quale non potevano rientrare, come la Palestina.
Ci sono bambini che sono nati in Marocco e hanno conosciuto soltanto la cultura
marocchina. Ma anche se socialmente erano considerati marocchini non lo erano
legalmente. Continuavano a essere stranieri".
"Per fortuna, la riforma del codice marocchino della cittadinanza, varata
nell'aprile 2007, ha messo fine a questa problematica dando alla donna il diritto
di trasferire la propria cittadinanza ai figli nati da matrimoni misti".
L'esperta conclude dicendo che "altri problemi sono all'ordine del giorno
per le donne straniere sposate con marocchini, specialmente quando non si convertono
all'islam come per esempio il problema della custodia dei figli, l'eredità
ecc."
Sposarsi tra identità e differenze
'Abd al-Karim Bilhaj, docente di psicologia sociale alla facoltà di lettere
di Rabat, ritiene che "a parte qualche caso di buona riuscita, in periodi
e situazioni diverse, il matrimonio misto, in generale, pone una serie di difficoltà
ai partner sia relativamente all'organizzazione, alla scelta dei valori culturali
e rispetto all'identità culturale di ognuno di loro, sia rispetto al
contesto sociale nel quale l'esperienza matrimoniale verrà vissuta. Solitamente
le situazioni sono molto varie e dipendono dalle persone, dalle esperienze accumulate
e dagli obiettivi. Solitamente, l'inizio o la fase di fondazione dell'unione
tra un uomo e una donna sono dedicati a ridurre le distanze e a creare un legame
attraverso la concretizzazione, da parte dei due termini dell'equazione, di
spinte affettive e psicologiche o sociali".
Alta e bassa marea
Bilhaj ritiene che "l'esser misto del rapporto non crea problemi di armonia
dal punto di vista affettivo e passionale. Quando però questa mescolanza
è sottoposta al giudizio della mente, ecco che l'accordo tra i partner
diventa impegnativo e richiede grandi sforzi. La buona o la cattiva riuscita
del matrimonio misto può essere misurata in base a questa regola che
riflette la natura delle dimensioni fondanti il rapporto. La pratica di vita
comune può mostrare alcune situazioni nelle quali qualcuno dei due o
entrambi rientrano in se stessi. Con l'andar del tempo, diventa come una continua
alta e bassa marea che invade lo spazio del rapporto coniugale e che fa sì
che i due coniugi, per preservare un certo equilibrio nella relazione, accettino
delle rinunce. Una realtà che ha profonde conseguenze soprattutto quando
questo matrimonio dà vita a bambini con doppia origine. In questo caso,
il matrimonio misto diventa fragile di fronte al conflitto culturale generato
dai comportamenti dei coniugi".
La reciproca comprensione, le rinunce
'Abd al-'Ali, studioso di interculturalità, crede che il matrimonio misto
fallisce se le culture dei coniugi si scontrano e ha successo se invece queste
si avvicinano. I coniugi devono, quindi, creare una base per la reciproca comprensione
e accettare di fare delle rinunce perché la vita insieme possa continuare.
Il matrimonio misto basato su un interesse finisce non appena questo si realizza.
"Questo matrimonio può diventare una tortura", prosegue "se
entrambi non accettano di fare rinunce quando si deve e di trattare con delicatezza
i problemi, allora l'imposizione da parte di uno dei coniugi sull'altro di determinati
valori potrebbe portare allo scontro e poi alla separazione. Possono accadere
delle tragedie - uno dei coniugi può scappare con i figli per ritornare
la paese di origine, per esempio - tuttavia può anche capitare che il
coniuge 'straniero' si integri perfettamente nella cultura dell'altro tanto
da essere considerato appartenente a quella cultura o società".
E conclude: "Il disaccordo sulle modalità con le quali educare i
figli può divenire la miccia che fa esplodere il matrimonio a causa del
desiderio di una delle parti di far predominare la propria cultura su quella
dell'altro".
Strumenti moderni a disposizione della famiglia
Le moderne agenzie matrimoniali, che hanno sostituito il tradizionale 'sensale',
hanno certamente contribuito all'aumento dei matrimoni misti. In Marocco queste
agenzie sono per lo più internazionali e mettono a disposizione candidati
marocchini e stranieri di entrambi i sessi. La priorità è data
ai francofoni perché il Marocco è un paese francofono. Di fatto,
le agenzie presenti in Marocco sono succursali di agenzie francesi che si specializzano
nei matrimoni misti soltanto tra marocchine e francesi. In seguito a indagini
approfondite condotte sui matrimoni misti e dopo aver trovato nel Marocco un
buon mercato, oggi queste agenzie stanno prosperando. I candidati vengono accompagnati
passo dopo passo e aiutati a esprimersi al meglio. Viene loro consigliato di
non interessarsi soltanto all'aspetto materiale (denaro ecc.) ma di concentrarsi
sull'attrazione che si prova verso l'altro, prima di passare ad altri aspetti
che sono secondari.
La maggior parte delle agenzie si occupa soltanto di creare i rapporti tra i
candidati. Gli incontri e tutto il resto sono lasciati agli aspiranti sposi.
Il cliente, subito dopo essersi iscritto all'agenzia, ha accesso ad una banca
dati che contiene informazioni dettagliate sulle persone (età, sesso,
professione, hobbies ecc.) e delle foto. L'agenzia chiede il parere della persona
prescelta e, se quest'ultima accetta, mette in contatto i due pretendenti.
L'agenzia matrimoniale ha di nuovo che è riuscita a superare i tradizionali
metodi della conoscenza pre-matrimoniale, che avvenivano attraverso la famiglia
e comunque nelle vicinanze geografiche, dando luogo a delle relazioni completamente
nuove basate sui nuovi mezzi di comunicazione. Se son rose…
Traduzione dall'arabo di Marco Hamam Tratto da www.babelmed.net (il sito sulle culture mediterranee)