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Ambito di Ricerca:L'aspetto del territorio e del centro abitato
   
Palermo_2: un intreccio di culture - "Al-Qasr", il Càssaro
 

immagine allegata

 

Teatro della scena raccontata da Ibn Giubar era "al-Qasr", che oggi si chiama Palazzo dei Normanni e continua a ospitare il governo dell'isola. Sorge nella parte di più antico insediamento della città, quella compresa appunto tra il palazzo e la cattedrale, dove i Fenici, giunti nell'VIII secolo a.C., avevano impiantato una stazione di scambi commerciali.

 

Allora Palermo era un promontorio, lambito da due corsi d'acqua, il Kemonia a meridione e il Papireto sul fronte opposto, che sfociavano nella Cala, profonda circa mezzo chilometro in più dell'attuale, con il mare che entrava fino all'altezza dell'odierna via Roma. La sommità del promontorio fu racchiusa da mura nel IV secolo a.C. e chiamata "Paleopoli", cioè città vecchia, mentre l'abitato che si era sviluppato successivamente presso il porto fu pure fortificato e detto "Nespoli", città nuova. All'interno di queste mura Palermo rimase fino all'arrivo degli arabi, che la conquistarono nell'831.

 

Centro più importante dell'isola, emporio commerciale del Mediterraneo meridionale e crocevia del mondo islamico, quando nel 948 la Sicilia divenne un emirato ne fu eletta capitale e giunse a contare 300.000 abitanti. L'espansione al di fuori dell'antico perimetro seguì le rive dei due torrenti e si allargò sulle loro foci interrate, definendo i confini urbani che rimasero in sostanza invariati fino all'età moderna. La "Paleopoli" fenicia divenne "al-Halqah", la Galga, il recinto, dove sorgeva "al-Qasr", il castello che con essa si identificò, e Càssaro continuano a chiamarsi l'area della città antica e la via che l'attraversa, anche se dopo l'Unità è stata ribattezzata in onore di Vittorio Emanuele. Nel quartiere del castello abitavano i nobili e i ricchi mercanti e vi aveva sede l'amministrazione cittadina.

 


L'emiro creò per sé una cittadella quadrata presso il mare, "al-Halisah", la Kalsa.
Tra questa e il Càssaro si disposero, lungo le rive del Kemonia, il quartiere della Moschea, quello degli Ebrei e il quartiere Nuovo, a carattere commerciale e artigianale. A ridosso del fronte opposto del "Promontorio", nella depressione e sulle sponde del Papireto, crebbe il quartiere degli Schiavoni, nome che non stava a designare come a Venezia degli innocui marinai dalmati ma pirati al soldo degli arabi che commerciavano in schiavi. A valle di questo, presso il porto, si addensavano i fòndachi delle "nazioni" mercantili italiane, i commercianti genovesi, pisani, napoletani, amalfitani e veneziani.

 


Il disegno della città normanna è molto simile a questo, con poche variazioni. La più significativa è la ritrovata dignità reale del castello, che ritorna a essere residenza dei sovrani. Abbandonato dai musulmani che si spostano nel quartiere degli Schiavoni, il Càssaro diventa il simbolo dello stato centralizzato normanno, sede del suo re, della cattedra vescovile e dell'aristocrazia.

 

 

immagine allegata immagine allegata


la Cala (vecchio porto) e la kalsa, in immagini attuali


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"Il Castello",  ora, Palazzo dei Normanni,
sede dell'Assemblea regionale siciliana.


 

 

 
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