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CITTADINANZA ONORARIA POLIZZANA
per Mario Macaluso
 
immagine allegata








( Testo letto da Romualdo G.)

(MY SPEECH WHEN I BECAME A HONORARY CITIZEN OF MY TOWN)

 


 Il mio discorso al Palazzo di Citta’ dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria a Polizzi Generosa nel 2017 

 

“Meraviglioso respirare Polizzi con gli occhi e il cuore di bambino” esclama il poeta polizzano Gandolfo Curatolo nel suo poema “Rossi Tetti”.

 

Egregio Signor Sindaco, Vice-Sindaco, Membri della Giunta, Consiglieri, grande amico e Consigliere Francesco Dolce --che ha proposto ed organizzato  questa meravigliosa cerimonia in mio onore--  Reverendo Parroco Padre Gianni, distinti ospiti, carissimi parenti, amici americani e di Facebook, paesani. Buona sera!

 

Sono vivamente commosso e profondamente grato di trovarmi qui con voi convenuti in questa sala consiliare per rendere onore a uno dei dei vostri figli emigrati, ritornato in visita privata dopo  quasi 60 anni  di permanenza  negli Stati Uniti d’America.

 

Guardo in giro e sorrido con gioia per il vostro affetto genuino, il dono della vostra presenza e  il tempo che mi state dedicando questa sera con cordiale ospitalita’ tipicamente polizzana, oggetto di stima e di amore per un figlio che ritorna in paese! Voi siete la mia famiglia! Voi siete il mio popolo... le mie radici.

 

Mi sembra veramente un sogno quello di trovarmi circondato da voi nel Palazzo di Citta’ in un momento cosi’ unico e meraviglioso della mia vita in cui il Sindaco e il Consiglio Comunale mi hanno concesso la cittadinanza onoraria della mia Polizzi che ho sempre amato e questa targa preziosa testimone e ricordo di questo evento favoloso.

 

Da ragazzino non avevo mai sognato di lasciare Polizzi per New York, ma dovetti farlo nel 1958 quando all’eta’ di 18 anni, con la mamma e mia sorella Rosa, lasciai, come esclama il poeta Gandolfo Curatolo, il paese amato, la terra, il sole, e la pesante zappa per migliorare la mia esistenza, dovendo tuttavia affrontare ancora in una terra straniera il destino solitario dell’emigrante che, lontano dalla sua terra, continua a soffrire, a credere, e a lottare per vivere ancora.

 

Io sono uno di questi emigranti. Uno dei vostri figli che ritorna alle sue radici, al suo popolo, al “borgo natio” che amo profondamente e che non ho lasciato mai. L’onorificenza di questa sera lo riafferma e consolida i mei legami ed il mio amore filiale per Polizzi e per voi che siete la mia famiglia e il mio popolo.

 

Oggi, da adulto,  dopo quasi sessant’anni a  New York ed in Texas,non pensavo mai che avrei fatto questo viaggio ‘sentimentale” per godermi Polizzi e la sua gente ed abbracciare di presenza i miei ricordi lontani nel tempo, ma vicini nel cuore.  

 

 Sdradicato, ma profondamente legato al mio borgo natìo, ho fisicamente lasciato il paese, ma idealmente non sono mai andato via da Polizzi Generosa perche’ in questo paese madonita trovo le mie radici, la mia storia e il mio primo amore, l’amore di Polizzi e della sua gente. 

 

Ritornare in paese e’ il sogno di ogni emigrante. Per me  e’ il canto nostalgico e sentimentale di un polizzano che dopo tanti anni ritorna alle sue radici per rivivere il passato fra i profumi della campagna, i suoni e i sapori della terra natale addolciti da tanti ricordi della sua  fanciullezza e per rievocare, anche se solo nel labirinto della mia mente, le senzazioni di un tempo lontano: sentire l’odore intenso del fieno e la fragranza del pane sfornato, ascoltare ancora una volta il ritmo di zoccoli equini e la voce del capraio che vende latte per le strade, rivedermi bambino nella mia amata chiesetta di Sant’Orsola, osservare le donne intente al ricamo e forse scorgere fra di esse il viso di mia madre, godermi il suono delle campane a festa, e sognare nelle note di uno zufolo di canna il canto nostalgico di una civilta’ contadina ormai scomparsa.

 

Per me ritornare in paese  e’ inoltre la nostalgia di rivedere le stradine ed i vicoli dove giocavo da bambino a Santamarigesu, camminare fra i i noccioleti, rivedere il luogo dove andavo a scuola a Turri Tunni e a Santa Venera, visitare la Chiesa Madre ed il Cimitero  e rievocare, per un momento perduto nel tempo, l’immagine dei miei fratelli durante la mietitura del grano, fissando lo sguardo sul volto abbronzato  di mio padre, umile contadino, le sue mani incallite, il sudore sulla fronte ed i suoi occhi velati di  lacrime  quando alla fine contemplava con gioia il grano ammonticchiato nell’aia, ringranziando ‘a Bedda Madri’ di Gibilmanna.

 

Ed e’ per questo motivo che intrapresi un viaggio lunghissimo dal Texas per raggiungere il borgo dei mei sogni, le mie radici,  un emigrato-pellegrino a cui sarebbe bastato solamente una visita  privata con  una breve sosta  per salutare  parenti e amici.  Invece, a mia grande sorpresa, grazie al Signor Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale e in particolare al Signor Francesco Dolce, e a voi tutti, la mia visita privata si e’ trasformata, come vedete, in questa festa cittadina con tanti di voi  che siete venuti  per onorare la mia lunga carriera accademica, i miei libri che parlano di Polizzi e della sua gente, le mie numerose conferenze  sulla Sicilia e su Polizzi, i miei viaggi turistici che mostrano il paese a tanti studenti ed adulti americani, ma soprattutto per celebrare l’amore trasparente che questo emigrato ha sempre sentito verso Polizzi Generosa; un amore puntato a far conoscere di piu’ il suo paese come uno dei borghi piu’ belli d’Italia. Cosa che faro’ ancora l’anno venturo quando spera di ritornare a Polizzi con un gruppo di 30 Texani nel mese di aprile.

 

Stasera voi mi onorate per quello che ho compiuto durante tutta la mia vita, ed io vi ringrazio umilmente,ma il merito non e’ tutto mio.  Io sono in questa sala per ricordare e celebrare, come ho scritto nel mio libro di memorie, tutti coloro che, in due continenti, mi hanno appoggiato e incoraggiato durante  il mio lungo cammino umano, intelletuale e spirituale e tutti coloro che continuano, come voi,  a formare e a definire in me la persona che state onorando.  

 

 La cittadinanza onoraria che mi e’ stata conferita non e’ tutta mia. Appartiene ai miei genitori Antonio e Giuseppina Macaluso, ai miei fratelli  Giuseppe, Gandolfo e Santo e a mia sorella Rosa,a mia moglie Dolores con la quale ho celebrato cinquant’anni di matrimonio; alle mie figlie

Josephine e Cristina che continuano ad ispirarmi e a rinnovarmi, ai miei maestri di scuola elementare, alle mie catechiste (la professoressa Gandolfa Davide e la memoria di sua sorella, la professoressa Maria Davide) che hanno acceso in me la candela della fede che mi accompagna ancora oggi  nel sentiero della vita. 

 

La mia cittadinanza onoraria appartiene pure  ai miei professori di seminario,  a quelli delle varie universita’ Americane  e poi ai tanti colleghi ed amici  e alle brave e umili persone polizzane  che mi hanno aiutato ed incoraggiato da bambino a diventare la persona che vi sta qui davanti, in modo particolare desidero ricordare la mamma Giuseppina,la nonna Anna e la bisnonna  Giuseppina del Consigliere Francesco Dolce, e con esse sua  Zia Maria Mudaro qui presente: persone dolcissime, affettuose, genuine, e di cuore grande la cui amicizia dura da quattro generazioni.

 

Questa onorificenza  appartiene infine a ciascuno di voi per questa serata in cui avete riempito il mio cuore e la mia mente di nuovo vigore e di profonda gioia che addolcisce il mio cammino sul sentiero della vita. Quanto a me non rimango altro che una persona semplice che racchiude in se il cuore del “ragazzino-contadino” che ha sognato e che continua a sognare. Io sono uno di voi... uno dei vostri figli, un mosaico ancora in corso che si abbelisce sempre di piu’ con nuove esperienze della vita e che voi stasera rendete  piu’ luminoso con le tessere multicolore del vostro affetto,della vostra presenza, dei vostri complimenti  e del caloroso benvenuto che  mi avete espresso con amore sincero, celebrando la mia cittadinanza onoraria e la targa preziosa che portero’ con orgoglio in America.  

 

Infine desidero  ringraziare il Signore perche’ ogni cosa buona viene da Lui. A Lui offro tutto  l’onore ricevuto stasera chiedendogli di benedire, Lei, Signor Sindaco, Vice-Sindaco, Giunta e Consiglieri perche’ lavoriate in armonia per il bene di Polizzi, e di benedire pure tutti voi, carissimi paesani, e l’intera famiglia polizzana.

 

Desidero ringraziar  il Signor Sindaco, la vice-sindaco, i membri della Giunta e del Consiglio Comunale e in particolare il Signor Francesco Dolce per aver organizzato e coordinato questa bellissima e graditissima cerimonia che ricordero’ per sempre. 

 

Inoltre aggiungo un ringraziamento a tutti voi per il dono della vostra presenza, del tempo che mi avete dedicato, del vostro affetto genuino e dei vostri complimenti ed auguri; grazie pure ai musicisti, al custode del Palazzo di Citta’ e a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa cerimonia indimenticabile.

 

“Meraviglioso respirare Polizzi con gli occhi e il cuore di bambino.”

Dio benedica Polizzi Generosa, il suo popolo e la mia patria adottiva gli Stati Uniti d’America!

Vi voglio tanto bene.  Viva Polizzi Generosa!  

Mario Macaluso, Ph.D.

21 settembre 2017

 

 
     
Edizione RodAlia - 19/08/2023
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