Logo
.
...Data domenica 28 aprile 2024
...Visite ad oggi 940106  Visitatori
Logo
 

Ambito di Ricerca:Personaggi e biografie
   
RICORDANDO GIULIA: STORIA DI UN AMORE
 



immagine allegata



RICORDANDO GIULIA: STORIA DI UN AMORE

Era il 3 novembre del 2022, quando la mia amatissima Giulia ha lasciato questo mondo e tutti gli affetti familiari e parentali di cui godeva.

 

Se ne è andata, serenamente, nel sonno, tra le mura di casa sua, vegliata per i prescritti giorni precedenti il funerale.

 

Se ne è andata, lasciando in eredità a chi le ha voluto bene un modello di vita consacrata all’amore della famiglia e al coraggio con il quale l’ha saputo curare, proteggere e sostenere nei momenti difficili.

 

A ben pensarci, tutto è stato scritto dalla mano di Dio, che mi ha guidato, allora come ora nei momenti arcani e decisivi della mia vita. Aveva ragione mio padre, quando mi diceva che la donna della mia vita era già stata assegnata dal Padre eterno, nonostante le occasioni personali di ricerca e di scelta che avrei potuto avere nel corso degli anni.

 

E così è stato ! Dopo aver insegnato in Sardegna per due anni, il richiesto trasferimento nel Veneto si realizzò con l’assegnazione di sede a Bassano del Grappa, tra le altre 9, da me indicate nella provincia di Vicenza.

 

Bassano mi entrò nel cuore da subito. E lo stesso avvenne quando incontrai Giulia all’interno della palestra comunale, che per caso fui invitato a frequentare da una collega della scuola ad essa attigua.

 

Fui incantato dalla sua bellezza, dalla sua giovialità e dalla disponibilità simpatica verso un “non veneto”. Simpatia che, tra l’altro, esprimeva, ricambiata in tutto il gruppo di ginnastica costituito. Ne fui subito un po' geloso, anche perché, tra i vari compagni ammiratori, c’era quello palesemente più ardito e interessato a lei.

 

Giulia non lo disdegnava, essendo alla ricerca di trovare un compagno di vita dopo la sua vedovanza, avvenuta 5 anni prima, e con il pensiero di crescere due bambini orfani.

 

Le iniziative di incontro nel gruppo di ginnastica favorivano gli incontri conoscitivi tra me e Giulia restandone sempre più affezionato, sebbene fossi promesso, non convintamente, ad una ragazza del mio paese natio siciliano.

 

Sentivo che Giulia potesse essere la compagna giusta per me, ma mi dissuadevano certe considerazioni su un eventuale mio impegno di gestione di una famiglia consolidata di 4 persone, presente anche la di lei mamma Valeria.

 

Pensavo alla separazione dai miei genitori e dalle mie sorelle, che avrei disilluso, rinunciando ad una loro attesa convivenza al mio paese. Mi confortava, in un certo senso, la disponibilità affettiva espressa istintivamente da mia madre verso Giulia, in occasione del loro incontro a casa nostra, al tempo del primo viaggio in Sicilia nel 1973.

 

Giulia l’aveva apprezzato molto e lo ricordava con piacere, ad ogni occasione.

Fu così che, frequentai Giulia a casa sua, in un breve periodo durante le vacanze estive, con la scusa di dare una mano a tinteggiare qualche locale di casa.

 

Innamorato com’ero, feci quello che mi sentivo di fare, assumendomi la responsabilità del mio gesto, considerata la complessità della situazione: all’ombra di un salice del giardino di casa, le chiesi di sposarmi. Mi rispose di sì e da quel momento inizio la mia felicità.

 

Un anno prima, mi ero reso libero dall’impegno dal fidanzamento con la ragazza del mio paese con una procedura drastica da parte mia e amaramente discutibile in ambito familiare.

 

Quando decisi di fare il passo con Giulia, iniziava per me il ruolo ufficiale di insegnante con sede definitiva alla scuola media Bellavitis di Bassano.

 

Fu questo un altro tassello positivo che si aggiunse al quadro generale tanto da “bruciare le tappe” per organizzare il matrimonio che si celebrò nella chiesa di San Giuseppe il 20 ottobre 1973, in presenza piuttosto intima di qualche parente ed amici, miei e suoi.

 

Nonostante fossero stati invitati, non vi parteciparono gli zii Gigi e Italia, residenti a Bassano, contrariati dal fatto che Giulia, fino allora ritenuta in loro gran conto, avesse gestito il brevissimo fidanzamento con me in maniera autonoma, senza la loro approvazione.

 

Mamma Valeria ne restò molto dispiaciuta, ma la ripagò l’evidente felicità della figlia e il senso di favore al matrimonio che manifestavano i due figli Nicola di 11 anni e di Rita di 8 anni.

 

Nessuno dei miei parenti fu presente al matrimonio, non per avversità ad esso, ma per circostanze di lutto e di indisponibilità a viaggiare da parte dei miei genitori, già anziani. Tant’è che, subito dopo, io e Giulia andammo in Sicilia a far partecipi Mamma, Papà, sorelle e parenti stretti del nuovo stato coniugale. Avemmo allora una bella accoglienza, impreziosita dalla loro benedizione, in particolare da quella santa donna di zia Concettina.

 

Dalla nascita di Davide, l’anno dopo, 1974, fino al 1979, la vita coniugale trascorse serenamente con la sua crescita e quella dei fratelli, che profittavano negli studi e che si iniziavano alla vita sociale, frequentando luoghi di aggregazione soprattutto a Bassano.

 

Il 1980 fu , per la famiglia, l’anno funesto a causa del grave incidente occorso a Nicola, le cui conseguenze si protrassero a lungo, intristendo la vita di tutti quanti e lasciando lui in situazione di handicap fisico permanente ancora oggi, che di anni ne sono passati più di 40.

 

Nicola, fin da allora, è stato aiutato da tutta la famiglia, ma bisogna dare merito a Giulia, sua mamma, di essersi spesa in maniera incondizionata per facilitarne il recupero in campo riabilitativo e scolastico. Fu così che Nicola da ex studente di Istituto tecnico ottenne nel 1993, a 31 anni, il diploma di geometra. Bella e grande testimonianza di cuore di mamma. Nicola ancora ora, associa il ricordo del lieto annuncio, da lei fattogli personalmente con un abbraccio, a quello più bello della mamma.

 

E che dire degli altri due figli, Rita e Davide, verso cui ebbe sempre particolare attenzione a seguirne le vicissitudini di studio e di lavoro, senza mai interferire nelle loro scelte, incluse quelle sentimentali.

 

Seppe sfruttare le sue doti di acume, buon senso e intelligenza per maturare, nel tempo, una mentalità aperta, che ha trasmesso, in famiglia, a chi l’ha saputo cogliere, in particolare a Rita, che, relazionandosi con il cubano Douglas, divorziato con una figlia a carico, a matrimonio avvenuto, ha formato vicino a casa nostra una famiglia, allietata dalla nascita, nel 2007, di un bel bambino “ambrato di carnagione” di nome Marco.

 

Nonostante io fossi più giovane di lei di 7 anni, la sua avvenenza e prestante fisicità ci facevano apparire quasi coetanei. Fu figlia e madre amorevole nel contesto familiare prima e dopo la sua vedovanza, ottemperando a tutti i suoi obblighi educativi di memoria del defunto marito e genitore Nicola. Anche se con una comprensibile punta di disagio, non ci fu mai un mio dissenso, nel rispetto di onorarne la memoria: al cimitero si andava tutti assieme.

 

Ancora oggi, la famiglia conserva , raccolte in album, le foto del suo precedente matrimonio con Leandro all’età di 25 anni, raggiante di felicità, e molte altre, del suo periodo giovanile.

Mostrò sensibilità e rispetto verso di me, riguardandole raramente e mai da sola. Qualche mese prima di andarsene, per sollevarla un po' dal suo stato depressivo, dovuto alla malattia, fui io a sollecitarne il ricordo, in occasione di qualche chiacchierata sui tempi passati. Simile atteggiamento di riserbo nei miei confronti, tenne a sua volta anche Mamma Valeria.

 

Giulia fu maestra di scuola elementare, esercitando con senso di missione la professione, e ponendosi con simpatia e benevolenza verso alunni, genitori e colleghi.

 

A parte le annuali, pur obbligate vacanze estive nella casetta al mare di Ca’ Savio, assieme, avemmo occasione, viaggiando, di godere della conoscenza di luoghi culturalmente interessanti: Sicilia, Toscana, Sardegna, Francia, Germania, Tunisia, Portogallo, Olanda, Rodi, Spagna (Cammino di Santiago di Compostella). Tutte esperienze che ci hanno allietato momenti di vita vissuta assieme e di cui resta testimonianza fotografica.

Grazie, Giulia!

Mi piace ricordare il suo primo viaggio in Sicilia, al tempo della nostra stretta amicizia. Era l’inizio dell’ estate del 1973, quando, su mio invito, Giulia, ebbe il coraggio di raggiungermi al mio paese di Alia, facendo da sola, il viaggio in treno. Al suo arrivo, a bordo della mia nuova “Amì 8 Citroen”, andammo in casa di mia sorella Anna, che pur ancora addolorata per la morte di Sebastiano, suo marito, ci accolse con favore ed allegra simpatia, dimostrando di avere mentalità aperta.

 

In serata, ci trasferimmo in casa dei miei genitori, ad Alia, dove l’accoglienza fu altrettanto buona, ma un po' guardinga, almeno da parte di mio padre. Da lì, il giorno dopo, iniziò il giro turistico a Catania, organizzato assieme al nostro amico e collega Gianni Cantone, nativo del luogo. L’accoglienza della sua famiglia fu strepitosa e commovente. Nei giorni seguenti, dopo l’ascesa in teleferica al cratere dell’Etna seguì la visita alla città di Siragusa, in particolare, alla zona archeologica.

 

A conclusione di quel viaggio e di quella esperienza così coinvolgente e bella, soprattutto per Giulia, mi resta un ricordo ancora vivissimo. Non ne posso dimenticare un particolare che, all’inizio feci fatica a capire, ma che poi, riflettendoci, interpretai, con gioia, come un segno a mio favore.

 

Reduci da felici giorni passati assieme, quella mattina, eravamo in macchina pronti per ripartire verso Alia, quando Giulia ebbe un momento di commozione, accennando un sommesso pianto. La cosa mi sorprese molto e gliene chiesi la ragione. Non mi rispose, ricomponendosi subito e lasciandomi nel dubbio sul senso da dare all’accaduto: sconforto o gioia ?

 

Il gran passo decisivo tra noi non era stato ancora fatto e il suo pensiero, in quel momento forse fu di preoccupazione sull’eventuale o probabile decorso negativo che potesse avere la nostra relazione, stante la sua particolare situazione familiare a Bassano, con in casa 2 bambini e mamma Valeria, a cui era molto affezionata, come figlia e come madre. “In primis”, tra l’altro, era stato da lei dichiarato che mai avrebbe vissuto in Sicilia, pur entusiasta com’era di essa.

Così lo interpretai, prefigurandone, però, il senso positivo, sulla base del mio già maturo convincimento a condividere la nostra futura vita in casa sua, a Bassano.

 

Non mi resta altro da dire, se non di ringraziare, tramite lei, il buon Dio e la Sua Provvidenza che mi ha permesso di incontrarla lungo il cammino della mia vita.

 

Ciao, Giulia !

 

immagine allegata

==============================================================



RECORDANDO A GIULIA: UNA HISTORIA DE AMOR

Era el 3 de noviembre de 2022, cuando mi querida Giulia dejó este mundo y todo el cariño familiar y paternal que disfrutaba. Ella se alejó serenamente, en sueños, dentro de los muros de su casa, velando los días prescritos que precedían al funeral.

 

Se fue, legando a quienes la amaban un modelo de vida consagrada al amor de la familia y a la valentía con la que supo cuidarla, protegerla y sostenerla en los momentos difíciles. Pensándolo bien, todo fue escrito de la mano de Dios, quien me guió, entonces como ahora, en los momentos arcanos y decisivos de mi vida. Mi padre tenía razón cuando me dijo que la mujer de mi vida ya había sido asignada por el Padre Eterno, a pesar de las oportunidades personales de investigación y elección que pude haber tenido a lo largo de los años. ¡Y así fue!

 

Después de haber enseñado durante dos años en Cerdeña, se produjo el traslado solicitado al Véneto con la asignación de sede en Bassano del Grappa, entre las otras 9, que indiqué en la provincia de Vicenza. Bassano entró inmediatamente en mi corazón. Y lo mismo sucedió cuando conocí a Giulia dentro del gimnasio municipal, al que por casualidad fui invitado a asistir por un colega de la escuela contigua. Me encantó su belleza, su jovialidad y su simpática disponibilidad hacia un "no veneciano". Una simpatía que, entre otras cosas, expresó, fue correspondida en todo el grupo de gimnasia. Inmediatamente sentí un poco de celos de ella, también porque, entre los diversos admiradores, estaba claramente el más atrevido y el más interesado en ella. Giulia no lo desdeñó, ya que buscaba un compañero de vida después de su viudez, ocurrida cinco años antes, y con la idea de criar a dos hijos huérfanos. Las iniciativas de encontrarnos en el grupo de gimnasia favorecieron encuentros cognitivos entre Giulia y yo, quedando cada vez más encariñado con ella, aunque yo estaba prometido, no convencido, a una chica de mi ciudad natal siciliana. Sentí que Giulia podía ser la socia adecuada para mí, pero me disuadieron ciertas consideraciones sobre mi posible compromiso de gestionar una familia consolidada de 4 personas, incluida su madre Valeria. Pensaba en la separación de mis padres y de mis hermanas, a quienes habría desilusionado renunciando a su esperada convivencia en mi país. En cierto sentido, me consoló la afectuosa disponibilidad expresada instintivamente por mi madre hacia Giulia, con ocasión de su encuentro en nuestra casa, durante su primer viaje a Sicilia en 1973.

 

Giulia lo apreció mucho y lo recordó con mucho gusto, en cada oportunidad. Así fue que visité a Giulia en su casa, por un corto tiempo durante las vacaciones de verano, con la excusa de ayudar a pintar algunas habitaciones de la casa. Enamorado como estaba, hice lo que me apetecía, haciéndome responsable de mi gesto, dada la complejidad de la situación: a la sombra de un sauce en el jardín de la casa, le pedí que se casara conmigo. Él respondió que sí y desde ese momento comenzó mi felicidad. Un año antes me había liberado del compromiso con la chica de mi país con un procedimiento drástico por mi parte y amargamente cuestionable en el ámbito familiar. Cuando decidí dar el paso con Giulia, el rol oficial de profesora comenzó para mí con una plaza definitiva en el instituto Bellavitis de Bassano. Éste fue otro elemento positivo que se añadió al panorama general para "quemar los escenarios" para organizar la boda que se celebró en la iglesia de San Giuseppe el 20 de octubre de 1973, en presencia bastante íntima de algunos familiares y amigos, los míos. y su.

 

Aunque estaban invitados, mis tíos Gigi e Italia, residentes en Bassano, no participaron, molestos por el hecho de que Giulia, hasta entonces muy estimada por ellos, había gestionado el brevísimo compromiso conmigo de forma independiente, sin su aprobación. La madre Valeria estaba muy apenada, pero la evidente felicidad de su hija y el sentimiento de favor hacia el matrimonio que sus dos hijos Nicola, de 11 años, y Rita, de 8 años, le devolvieron. Ninguno de mis familiares estuvo presente en la boda, no por adversidad de la misma, sino por circunstancias de luto e imposibilidad de viajar por parte de mis padres, que ya eran ancianos. Tanto es así que, inmediatamente después, Giulia y yo fuimos a Sicilia para compartir con mamá, papá, hermanas y familiares cercanos el nuevo estado civil. Luego tuvimos una agradable acogida, enriquecida por sus bendiciones, en particular por aquella santa mujer, tía Concettina. Desde el nacimiento de Davide, el año siguiente, 1974, hasta 1979, la vida matrimonial transcurrió tranquilamente con su crecimiento y el de sus hermanos, que aprovecharon sus estudios y se iniciaron en la vida social, frecuentando lugares de agregación, especialmente en Bassano. 1980 fue, para la familia, el año fatal debido al grave accidente ocurrido a Nicola, cuyas consecuencias duraron mucho tiempo, entristeciendo la vida de todos y dejándolo en una situación de discapacidad física permanente, que aún hoy persiste, que desde hace años Han pasado más de 40. Desde entonces

 

Nicola ha sido ayudado por toda la familia, pero hay que reconocer el mérito de Giulia, su madre, por haberse dedicado incondicionalmente a facilitar su recuperación en el ámbito de la rehabilitación y de la escuela. Así, Nicola, antiguo alumno del instituto técnico, obtuvo en 1993, a la edad de 31 años, el diploma de agrimensor. Hermoso y gran testimonio del corazón de madre. Todavía hoy Nicola asocia el recuerdo del feliz anuncio, que le dio personalmente con un abrazo, al más bello de su madre. Y qué decir de los otros dos hijos, Rita y Davide, a quienes siempre prestó especial atención para seguir sus vicisitudes de estudio y trabajo, sin interferir jamás en sus decisiones, incluidas las sentimentales. Supo aprovechar sus dotes de perspicacia, sentido común e inteligencia para madurar, con el tiempo, una mentalidad abierta, que transmitió, en el seno de la familia, a quienes supieron captarla, en particular a Rita, quien, en relación con El cubano Douglas, divorciado y con una hija a cargo, después del matrimonio formó una familia cerca de nuestra casa, feliz por el nacimiento, en 2007, de un hermoso niño de "tez de ámbar" llamado Marco.

 

Aunque yo era 7 años menor que ella, su atractivo y atractivo físico nos hacían parecer casi de la misma edad. Fue una hija y madre amorosa en el contexto familiar antes y después de su viudez, cumpliendo con todas sus obligaciones educativas en memoria de su difunto esposo y padre Nicola. Aunque con un comprensible toque de inquietud, nunca hubo ningún desacuerdo por mi parte en cuanto a honrar su memoria: fuimos todos juntos al cementerio.Aún hoy, la familia conserva, reunidas en álbumes, las fotos de su anterior matrimonio con Leandro, a los 25 años, radiante de felicidad, y muchas otras, de su etapa juvenil. Ella mostró sensibilidad y respeto hacia mí, rara vez los miraba y nunca estaba sola. Unos meses antes de partir, para aliviarla un poco de su estado depresivo debido a su enfermedad, fui yo quien solicitó su memoria, con ocasión de algunas charlas sobre tiempos pasados. Mamá Valeria también mantuvo hacia mí una actitud de reserva similar. Giulia era maestra de escuela primaria, ejercía su profesión con un sentido de misión y se mostraba con simpatía y benevolencia hacia los alumnos, padres y colegas. Además de las vacaciones de verano anuales, aunque obligatorias, en la casa rural Ca' Savio junto al mar, juntos tuvimos la oportunidad, viajando, de disfrutar del conocimiento de lugares de interés cultural: Sicilia, Toscana, Cerdeña, Francia, Alemania, Túnez, Portugal. , Holanda, Rodas, España (Camino de Peregrinación a Santiago de Compostela). Todas experiencias que nos han alegrado momentos de vida vividos juntos y de los que quedan evidencias fotográficas.

 

Me gusta recordar su primer viaje a Sicilia, en la época de nuestra estrecha amistad. Eran principios del verano de 1973, cuando, por invitación mía, Giulia tuvo el valor de reunirse conmigo en mi pueblo de Alia, haciendo el viaje sola en tren. A su llegada, a bordo de mi nuevo "Amì 8 Citroen", nos dirigimos a casa de mi hermana Anna, quien, aunque aún triste por la muerte de Sebastiano, su marido, nos recibió con agrado y alegre simpatía, demostrando que tenía una mente abierta. Por la noche nos trasladamos a casa de mis padres en Alia, donde la acogida fue igual de buena, aunque un poco cautelosa, al menos por parte de mi padre. A partir de ahí, al día siguiente, comenzó la visita turística a Catania, organizada junto con nuestro amigo y colega Gianni Cantone, natural del lugar. La bienvenida de su familia fue asombrosa y conmovedora.

 

En los días siguientes, tras la ascensión en teleférico al cráter del Etna, siguió una visita a la ciudad de Siragusa, en particular a la zona arqueológica. Del final de ese viaje y de esa experiencia apasionante y hermosa, especialmente para Giulia, todavía tengo un recuerdo muy vivo. No puedo olvidar un detalle que al principio me costó entender, pero que luego, reflexionando, interpreté, con alegría, como una señal a mi favor. Al regresar de los días felices pasados ​​juntos, esa mañana, estábamos en el auto listos para partir hacia Alia, cuando Giulia tuvo un momento de emoción, insinuando un suave llanto. Esto me sorprendió mucho y le pregunté por qué. Él no me respondió, maquillándose inmediatamente y dejándome con la duda sobre el significado darle a lo sucedido: ¿desánimo o alegría?

 

El gran paso decisivo entre nosotros aún no se había dado y su pensamiento, en ese momento, era quizás de preocupación por el posible o probable rumbo negativo que podría tener nuestra relación, dada su particular situación familiar en Bassano, con 2 hijos y su madre Valeria. , a quien tenía mucho cariño, como hija y como madre. "En primer lugar", entre otras cosas, había declarado que nunca viviría en Sicilia, aunque estaba entusiasmada con ello.

Así lo interpreté, prefigurando, sin embargo, su significado positivo, a partir de mi convicción ya madura de compartir nuestra vida futura en su casa de Bassano. No me queda más que decir, salvo agradecer, a través de ella, al buen Dios y a su Providencia que me permitieron encontrarla en el camino de mi vida.

 

Hola Giulia!

 

 

 

 



 
     
Edizione RodAlia - 26/12/2022
pubblicazione consultata 311 volte
totale di pagine consultate 872447
Copyright 2008- Ideazione e Coordinamento di Romualdo Guccione - Realizzazione tecnica del sito di Enzo Callari -