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IL VANGELO DELLA DOMENICA,6/3
a cura di Don G.Silvestri
 

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VANGELO DELLA DOMENICA 6 MARZO


PRIMA DI QUARESIMA - ANNO C - Luca 4, 1-16




In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo"». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.


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In questa domenica, siamo proprio catapultati sul terreno della scelta fondamentale; della prima e decisiva opzione di vita. Niente è acquisito definitivamente nella vita del credente. Tutto in noi è ancora e sempre in gioco. E finché siamo nel pellegrinaggio del tempo, lontani dalla meta, avviene in noi quanto avvenuto nella vita del Signore. Le tentazioni che egli affronta nel deserto prima dell’inizio della sua vita pubblica, dall’evangelista raggruppate in un unico episodio, sono lì a indicare le tentazioni che lo accompagnarono ogni giorno del suo ministero pubblico, fino alla fine, quando sulla croce ‘tutto fu compiuto’.

 


Ripercorriamo il brano delle tentazioni dal vangelo di Luca. Quello che Satana compie nel deserto è un triplice e formidabile assalto al Figlio di Dio, fatto uomo, debole e fragile come ognuno di noi. Non una finzione o una messa in scena, ma un assalto vero, studiato, ben architettato, una vera potenza di fuoco del Maligno sul Figlio di Dio. Un assalto che Satana compie - com’è suo solito - proprio nel momento di massima debolezza del Signore; quando cioè Gesù era duramente provato nel corpo da un prolungato digiuno di 40 giorni. Digiuno emblematico, perché tutta la vita di Gesù, in realtà, sarà estenuante digiuno. Amarezze, delusioni, persecuzioni, tranelli, prove, malignità, insulti, ingiurie, tradimenti, ecc. non gli mancheranno mai; lo accompagneranno anzi fino all’ultimo sospiro sul patibolo.

 

Tre seducenti tentativi per cogliere in fallo il Signore. Il primo tentativo è quello propriamente del pane. Per alcuni aspetti è quello più duro, perché è quello che viene dall’indigenza estrema del corpo. Gli irresistibili crampi di una pancia vuota (che spezzerebbero la resistenza anche del sentimento materno – ricordo un film nel quale, in un campo di concentramento nazista, una mamma provata dalla fame rubava un tozzo di pane alla sua stessa bambina … ) non impediscono tuttavia a Gesù di resistere all’assalto di Satana: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane.


Prontamente Gesù gli risponde: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo". Niente da fare! Perché non provare, allora, con qualcosa di più allettante e appetitoso, con l’offerta irresistibile del potere e della gloria? E infatti Satana riprova: “Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo”. Niente da fare, anche qui. Cristo - follia e stoltezza per tutti noi! - rinunzia del tutto a ogni potere e gloria.

 

Ha fatto a meno del pane per calmare i crampi dello stomaco, farà a meno anche di ogni potere e di ogni gloria. “Gesù gli rispose: Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto". Sconfitto e interdetto, Satana si afferra ad un terzo ed ultimo sottile tranello. Dal pinnacolo del tempio, lancia la sua sfida a Gesù: ‘Buttati giù. Se sei il Figlio di Dio, non te ne verrà alcun male!’ La risposta non si fa attendere: “È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo".

 

Proprio vero. Satana conosce perfettamente l’uomo, ma non conosce l’uomo-Dio. Nel triplice assalto, Egli mostra la sua ignoranza, la sua presunzione e la sua vanità. Dio è proprio ‘altro’ da quello che egli ha immaginato. Ha sbagliato bersaglio, per tre volte. Ha pensato che l’uomo Gesù fosse un uomo come un altro, ingordo e gradasso, bramoso e assetato di cibo, di potere, di gloria, di onore, e pronto a fare sfoggio dei suoi privilegi divini e della sua potenza. Tenterà e ritenterà, in ogni momento della Sua vita, fino alla croce, fino all’ultimo respiro in croce. Non ci riuscirà. Mai Gesù cederà alle sue lusinghe.

 

Oggi, Satana è alle calcagna di ogni uomo e, soprattutto, di chiunque è alla sequela di Cristo. Instancabilmente, egli mette alla prova tutti, sempre; mette alla prova te e me, tutti noi, con la stessa accattivante virulenza ed estrema malizia. E, se ci guardiamo intorno, ad ogni livello, satana regna ancora sovrano e innumerevoli sono (siamo) le sue vittime, dentro e fuori delle comunità cristiane: guerre terribili e fratricide (come oggi in Ucraina), violenze inaudite, conflitti insanabili, odi e invidie, malvagità e ingiustizie di ogni genere,… . Dinanzi alle sue raffinate e allettanti lusinghe, al suo enorme potere di persuasione, siamo tutti esposti e, spesso, anche la chiesa e le comunità cristiane ne escono a pezzi!

 

Tempo quaresima l’intero tempo della vita dell’uomo. Tutta la nostra vita è continuamente esposta alle ‘sirene’ del seduttore: quella del ‘pane’ (della sopravvivenza), quella del ‘potere’ (della gloria), quella della ‘sfida a Dio’ (della spavalderia). Sono sirene che seducono e ammaliano, in un abbraccio cinico e mortale.

Ogni anno però, chiese e credenti, ci ritroviamo davanti a Lui, Figlio di Dio, con la sua triplice scelta radicale, con l’esemplarità della sua forte resistenza ad ogni seduzione del maligno. Ci ritroviamo davanti a Lui, amabilmente inerme, sublime modello di umanità vera; apripista di scelte che mentre svincolano da ogni inganno e illusione del maligno, ci fanno ridiventare ‘umani’ e ci restituiscono alla piena libertà dei figli di Dio

 

 
     
Edizione RodAlia - 05/03/2022
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