Ambito di Ricerca:Le festività e le tradizioni religiose
IL PRESEPE RITROVATO
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Mentre saliva le scale,
diretta
alla soffitta, il suo fiato diventava sempre più pesante: "Ah la
vecchiaia", si rammaricava la nonnina, " o...l'emozione? "
Mancavano pochi giorni a Natale e lei aveva deciso di andare a cercare,
tra le vecchie carabattole, alcuni giocattoli di quando era bambina,
voleva regalarli alla sua nipotina più piccola che aveva cinque anni.
Ricordava di aver conservato una bambola dal viso di ceramica, una cosa
preziosa quando lei era bambina, e pensava che dovevano esservi anche
altri pezzi di giocattoli: ciò che era rimasto dei piccoli mobili di
una casa di bambola e quei piccoli utensili da cucina con cui lei e le
sue cugine amavano giocare alle signore affaccendate a preparare
immaginari pranzetti.
Quando entrò in soffitta e vide tutti gli scatoloni allineati con su
scritto ciò che ciascuno conteneva, le venne da chiedersi che fine
avrebbero fato dopo la propria morte: era qualcosa alla quale pensava
da tempo e capiva che quegli scatoloni chiusi da anni di sicuro
sarebbero stati presi da mano poco affettuose e buttati via senza
nemmeno vederne il contenuto.
"Del resto", si domandò, "a chi o a cosa potrebbe
servire della roba che nessuno, nemmeno io ho mai cercato per tanti
lunghi anni!"
Il quel momento decise che lei, lei sola, doveva assumersi la
responsabilità di dare via cose che le erano appartenute.
Con un movimento rapido, deciso, aprì il primo scatolone e ne
controllò
il contenuto: indumenti, una borsa, delle cinture...
Allora diede un saluto nostalgico, non tanto al contenuto quanto a ciò
che quello le ricordava e quindi, con un rassegnato e silenzioso addio,
richiuse lo scatolone e lo mise da parte: il suo destino era ormai
deciso, indugiare ancora sarebbe stato in utile.
Fece lo stesso con altri scatoloni sin quando aprì quello che conteneva
i resti dei suoi giochi di bimba; trovò la bambola e la guardò
dubbiosa: un misero corpo di paglia dentro un vestitino consunto, però,
come ricordava, le gambe, le braccia ed il capo erano in porcellana.
Accarezzò la bambola, poi toccò uno per uno quel poco che era rimasto
dei suoi giochi e quindi richiuse il tutto nella scatole e la mise da
parte, avrebbe aspettato e riflettuto su ciò che doveva farne ma,
intanto, immaginò fosse sciocco donare quei pochi pezzi alla nipotina
che aveva ben altri e più bei giochi. Strofinò le mani tra di loro,
aveva ormai esaurito tutti gli scatoloni anche se rimanevano ancora
quei due sui quali c'era scritto " NATALE! "
Li aveva riservati per ultimo, senza sapere perchè, forse perchè tanto
ne conosceva il contenuto o forse... per il solo fatto che tra pochi
giorni sarebbe stato ancora Natale.
Con trepidazione aprì uno dei due scatoloni: uscirono fili multicolori,
palline, casette di cartone, lampadine colorate, una slitta trainata da
Babbo Natale ed altri oggetti con i quali, ricordò con un sorriso,
amava agghindare la casa durante il periodo natalizio.
Poggiò tutto, alla rinfusa, su un vecchio tavolo e fu allora che si
ricordò del suo Bambinello. Dimentica dell'altro scatolone, lo cercò
con ansia, svuotò il contenuto del primo scatolone senza trovarlo,
allora l'ansia cedette il posto alla preoccupazione di non trovare più
quello che cercava.
Aprì il secondo scatolone con tale precipitazione che lo strappò, e ne
tirò fuori un piccolo mondo fatto di creta: i pastori, le mucche, una
pecorella che aveva perduto una zampa, un pastore che portava un
capretto al bambino Gesù, uno zampognaro felice; trovò la Madonnina in
preghiera ed un severo S. Giuseppe, guardiano stupefatto del suo
piccolo Tesoro, ed il bue e l'asinello, le palme.
Le mani frugavano nello scatolone, avrebbe dovuto svuotarne il
contenuto per fare prima ma aveva paura che qualche statuina potesse
rompersi, uscirono i magi, che posò con delicatezza sui loro cammelli,
prese per la testa una giovane lavandaia che guardava in su
meravigliata.
C'era anche la capanna! Era rivolta con la parete all' in su e
sembrava
il fondo della scatola, tirò su la capanna, quella di quando era
bambina, quella che l'aveva accompagnata per tanti natali, anche quando
si era sposata, anche quando le erano nati i figli, fin quando...fin
quando i figli erano andati ciascuno per la propria strada: ecco da
quanto tempo non aveva più preso quella capanna!
Emozionata fece spazio sul tavolo, vi poggiò la capanna su un angolo e
mise al loro posto la Madonna, San Giuseppe, il bue, l'asinello,
l'angelo che si appendeva sul chiodino che stava sul tettuccio e poi
i
pastori, le pecorelle, le casette, il ponticello e per ultimo, e da
lontano, i Magi.
Guardò soddisfatta il proprio capolavoro, ma...mancava Gesù Bambino;
allora riprese lo scatolone, la sua mano perlustrò il fondo e lo trovò:
era lì, adorabile un tutt'uno con la sua mangiatoia di paglia gialla
fatta di creta, con le mani grassottelle congiunte e lo sguardo
celestiale che hanno tutti i bimbi nella loro innocenza.
Il suo Bambinello, quello di quando era piccola!
Lo strinse nel proprio pugno vecchio e lo portò alle labbra per dargli
un bacio, poi lo posò tra il padre e la madre: era il suo presepe,
quello di sempre, di tutta la sua vita, quello che aveva dimenticato
per anni, chiuso tra i tanti vecchi ed inutili scatoloni.
Si sentiva come tornata a casa propria e non riusciva a pensare a nulla
perchè non voleva ascoltare una vocina un pò triste ed un pò severa,
che dal profondo del cuore le chiedeva con dolce rimprovero: " Ricordi da quanti anni non facevi il presepe? Da quando hai
smesso di credere alla dolcezza che sa infondere la presenza del
Bambinello nella tua casa! "
Le venne in mente che i presepi moderni sono presentati in tante e
diverse fogge, sono enormi o minuscoli, possono stare dentro una zucca
o dentro un uovo o possono essere ad altezza di uomo, perchè comunque
il vero presepe, quello che riproduce la capanna, i pastori, i Magi,
S. Giuseppe, la Madonna ed il Bambinello e pensò, anche, che in
qualunque maniera venga rappresentato ciascuno ama il proprio presepe.
Per anni non aveva fatto più il presepe e si era privata della gioia e
della pace che quel simbolo riesce a donare, ma ora decise che si,
avrebbe buttato via tutte le sue inutili carabattole per non lasciare
ai figli l’incombenza di farlo, ma durante quelle festività
natalizie,
al presepe, doveva ridare un posto a casa sua e, forse, in un domani
che si augurò lontano, figli e nipoti non avrebbero buttato via anche
lo scatolone che conteneva ciò che considerava il proprio ricordo più
caro: il piccolo Bambinello incastonato nella sua mangiatoia di creta.