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IL VANGELO DELLA DOMENICA - 4/09 a cura di Don G.Silvestri |
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IL VANGELO DELLA DOMENICA – 4 Settembre
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Quelli che seguivano Gesù erano sempre in tanti. Quel giorno addirittura una folla. Molti giudei speravano in un messia trionfatore e liberatore dai nemici romani; i più lo seguivano per i segni e i miracoli che operava; altri, pochi, perché conquistati dalla sua parola. C’era perciò da fare chiarezza.; dove c’è folla, infatti, c’è sempre possibilità di equivoco e di malinteso. Da qui il gesto deciso di Gesù. Si volta indietro e decide di mettere tutti sull’avviso. Non importa, infatti, avere dietro tanta gente, soprattutto se poco consapevole, poco convinta, o semplicemente curiosa. Ecco allora le severe condizioni per diventare suoi veri discepoli. Prendere o lasciare. Condizioni dure? In realtà, condizioni minime ed essenziali per chi comprende la posta in gioco della propria vita.Prima condizione posta dal Signore è l’amore verso di Lui. Deve essere pieno e totale. Nessun altro legame può avere maggiore intensità e forza di quello che si ha con Lui. Scelta difficile? Non per chi viene sedotto per sempre dalla Sua parola di vita e, trovando Lui, trova il tesoro più grande della vita. Questa, comunque, la prima esigenza per essere degni suoi discepoli. Anche i familiari passano in seconda fila? Si! Tutti. Né si tratta di condizione pretenziosa o arrogante.
C’è, infine, una terza condizione posta dal Signore: occorre liberare il cuore e la vita dai beni, da tutto quello che si ha e si possiede. La vita vera non dipende da quello che si possiede. Il vero discepolo, imitando Lui, si mantiene libero da qualunque possesso materiale, da qualunque interesse, da qualunque sicurezza, da qualunque bene possa trattenerlo. Veramente libero è il cuore del discepolo se vive come puro ‘dono’ tutto quello che possiede e se rende disponibile tale dono per chi è nel bisogno o nella necessità.
Per seguire Cristo, la libertà dovrà insomma essere totale e piena, in tutte le direzioni, da ogni ostacolo interno od esterno, da ogni legame relazionale limitante o condizionante. Ecco perché il Signore fa appello alla saggezza e alla prudenza per una scelta – quella di seguirlo! – piena, definitiva, senza ritorno di libertà incondizionata; devi farti, come Lui, dono incondizionato a Dio e ai fratelli. Se vuoi seguirlo veramente, non puoi somigliare a chi vuole costruire una torre, dimenticando stoltamente di ponderare la spesa necessaria per il completamento dell’opera; né puoi somigliare a quel re che va incontro con pochi soldati a chi gli viene incontro con un esercito ben più numeroso e armato.Stolto quell’uomo che non valuta adeguatamente i mezzi e le risorse necessarie per raggiungere il suo obiettivo che, privo di libertà interiore ed esteriore, presume di poter seguire Cristo. Nessuno che tema di perdere la sua vita per Lui, che si vergogni di Lui, che cerchi agi e benessere che Lui non ha, può essere Suo discepolo.
Seguire Cristo, perciò, è la più grande scommessa della vita. Puoi seguirlo se non hai paura di mettere a repentaglio te stesso, la tua dignità, la considerazione che hai di te stesso, il tuo status familiare, sociale, economico. Seguirlo è disponibilità a perdere la faccia per Lui, pastore bello e unico dell’umanità.Seguirlo è stare dalla sua parte, stare all’ultimo posto con Lui, sfidare l’opinione della gente, dei parenti, dei conoscenti, degli amici; mai lasciarsi condizionare dai loro giudizi, dalle loro valutazioni, dai loro ricatti. Tuttavia: nessun fanatismo, nessuna ossessione, nessun bigottismo, nessun fondamentalismo. Solo scelta di vita, di amore, di libertà: matura, responsabile, lucida, coerente davanti a tutti.
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Edizione RodAlia - 04/09/2022 |
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