Torna indietro  
retaggio delle genti.com. divulgazione culturale su particolari aspetti di località e di vissuta umanità.
 
Comunità . Località: MAROCCO
Ambito di Ricerca:Aspetti sociali:::

QATAR:
prosegue la diplomazia
dei petrodollari
 
Qatar: prosegue la diplomazia dei petrodollari

immagine allegata


Qatar: prosegue la diplomazia dei petrodollari
Un dono da 1,5 miliardi dollari al Marocco


(di Diego Minuti)

E' probabilmente il più ricco Stato al mondo, facendo una molto immaginifica proporzione tra territorio e popolazione residente. E, si parla del Qatar, lo si vede ormai da un decennio abbondante da quando l'emirato è riuscito, nell'ordine, a fare fruttare ulteriormente gli immensi guadagni derivati dall'estrazione ed esportazione del petrolio; a darsi una visibilità planetaria con iniziative di grande spessore (come, ad esempio, il gran premio di Formula 1 o i mondiali di calcio, peraltro abbondantemente chiacchierati per la loro assegnazione, in odore di corruzione); ad intrecciare rapporti internazionali privilegiati; ad ergersi come paladino dell'islam sunnita.

Obiettivi ambiziosi e certamente di lungo periodo, per il raggiungimento dei quali la classe dirigente qatarina ha saputo coniugare purezza religiosa, ricchezza, spregiudicatezza e pazienza. Ma stiamo pur sempre parlando di un Paese molto piccolo, che ha solo nella consistenza dei suoi depositi in banche, titoli e fondi gran parte della sua credibilità. L'ultimo esempio della diplomazia dei petrodollari, cioè della tessitura di trame tra la sua e la cancellerie di molti Stati (musulmani nella quasi totalità) è arrivata dal dono da un miliardo e mezzo di dollari (un terzo già elargito) a favore del Marocco, che lo utilizzerà per portare avanti le riforme che dovrebbero consentire un più rapido iter del processo di modernizzazione.

Un dono enorme, che però il Qatar è stato ben felice di mettere a disposizione del 'management' del Regno, alle prese con i grandiosi progetti messi in cantiere da Mohamed VI che, su questo, sta giocando il futuro delle sue sorti personali e con esso della monarchia. Una iniziativa che salda ancora di più i rapporti gia solidissimi tra il piccolo emirato e il Regno, uniti dalla medesima visione dell'Islam, pur se con mire differenti. Se quelle di Mohamed VI si possono riassumere nella sicurezza e nella crescita sociale ed economica dei suoi sudditi, il Qatar da tempo lavora, oltre che aumentare la sua ricchezza, soprattutto per rafforzare la corrente sunnita dell'Islam schierandosi più o meno manifestamente con coloro che lottano gli sciti. Un appoggio che passa sempre per il 'dio dollaro', sotto forma di aiuti che, negli scenari più incandescenti, significano armi. Non è quindi un caso se il Qatar è entrato pesantemente, quando discretamente, nella scena politica di Paesi come la Tunisia, verso cui sono sempre aperti i rubinetti economici, mentre è in evidente crescita l'influenza politica. Cosa che ha fatto e fa ancora storcere il naso a tanti tunisini, soprattutto giovani, che nell'aiuto del Qatar non vedono disinteressata generosità, ma tanta voglia di ingerenza.

Ma i signori del petrolio del Golfo non arretrano e continuano a tessere le loro trame.
(ANSAmed) - ROMA, 25 LUG -

     
 
Edizione RodAlia - 26/07/2014
 
     
 
pubblicazione consultata 824 volte
 
 
totale di pagine consultate 870852